INTERVENTO DEL DR. LUIGI TRIGONA SEGRETARIO GENERALE DI PROMOBERG

Non c’è manifestazione, nel panel di Promoberg, che presenti una peculiarità espositiva come la Campionaria.

Ci sono diversi motivi che concorrono a rendere questa Fiera diversa dalle altre. La Campionaria, in un certo senso, da 39 anni rappresenta di per sé, oltre che una fiera, una festa di carattere nazional popolare, nell’accezione più, se si può dire, gioiosa del termine.

La Campionaria si è evoluta; lo scorso anno la manifestazione è stata ripensata, rivista e reinterpretata in chiave più flessibile e più innovativa, senza tradire quel concept espositivo che ne ha decretato, da sempre, il successo.
In questi ultimi anni assistiamo ad un evolversi delle manifestazioni fieristiche e ad un loro ridimensionarsi per adattarsi alle mutate condizioni del mercato.

Nel periodo fra le guerre e giustificate da una economia ancora avida di qualsiasi bene di manufatti e di consumo, vissero la loro grande epopea le Grandi Campionarie ormai definitivamente tramontate. Erano le grandi esposizioni universali che anche a Bergamo negli anni ’20 videro, ovviamente in una forma più ridotta, una Campionaria (tra l’altro organizzata dall’Associazione dei Giornalisti).

Perché, dunque, in un mondo fieristico che si sta sempre più specializzando, dal punto di vista settoriale, una Campionaria sa esercitare ancora così tanto fascino ed appeal espositivo?

A mio parere, si può dire, a proposito di questa fiera, quello che si diceva delle vecchie ditte commerciali che vantavano il loro successo, potendo contare su tre elementi: tradizione, validità commerciale, serietà organizzativa.
Questi tre elementi sono indispensabili a formare la validità di una ditta commerciale come di una manifestazione fieristica. Quante Fiere hanno in questo le carte in regola? Alcune hanno dalla loro tradizioni ed efficienza ma nessuna validità commerciale, altre potrebbero ben affermarsi sul piano commerciale ma sono carenti dal punto di vista organizzativo, altre, infine, pur avendo tutte le possibilità commerciali ed organizzative per giustificare la effettuazione di un mercato fieristico non possono giovarsi di una tradizione e di un ambiente, per cui “quella “ Fiera “si fa così da decenni”.

Questo è il “segreto” se così lo possiamo definire che si accompagna ad una varietà espositiva che concentra peculiarità merceologiche molto singolari, ma anche di tendenza. Verso quei settori che stanno modificando il nostro modo di vivere. Quindi più eco, più bio, più smart, appunto, con la proposizione di ambiti che determinano un nuovo e più consapevole approccio alla nostra vita, alle nostre città e più in generale, all’ambiente che ci circonda.
Una interattività espositiva capace di rendere il visitatore il protagonista di una Fiera che ospiterà oltre 220 imprese in rappresentanza di 30 categorie merceologiche.

Sarà una Campionaria “emozionale”, perché una fiera deve lasciare in chi la visita anche il ricordo di un’emozione. E perché, l’esperienza si traduca nella voglia di tornare alla prossima edizione, si alterneranno momenti ed eventi che favoriranno la partecipazione dei visitatori.

Accanto a questi elementi, anche lo spettacolo che ripropone in tutte le giornate di svolgimento, la presenza di personaggi e situazioni molto amate dal pubblico bergamasco, in particolare.

In quest’ottica si rivela strategica, ancorché gradita la collaborazione con il gruppo Sesaab – Eco di Bergamo, che ha focalizzato all’interno della manifestazione personaggi noti dei palinsesti radiofonici e televisivi di Radio Alta e Bergamotv e il consueto e collaudato spazio di Eco Cafè.

Tra gli stand istituzionali, ricordo anche quelli bancari, Ubi Banca e Credito Bergamasco – Banco-Bpm che ben si innestano ed interpretano con le loro ambientazioni che si rinnovano ogni anno lo spirito popolare della Campionaria che con la presenza di alcuni stand per bambini, si lega con un fil rouge a Lilliput, un altro fiore all’occhiello di Promoberg.

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