Intervento dott.Luigi Trigona– BAF & Gourmarte 2015
CONFERENZA STAMPA GOURMARTE E BAF 2015
INTERVENTO DEL DOTT. LUIGI TRIGONA
Presidente Turismo Bergamo
L’arte come buon cibo, la cucina come arte. Dal quadro al piatto, insomma. Questo, in estrema sintesi, è il concetto che sottende a questa nuova edizione di GourmArte e Bergamo Arte Fiera. L’arte è buon cibo per la mente in quanto trasmette la capacità di notare, incuriosirsi, interrogarsi, trasformare ogni incontro in un’esperienza personale, emotiva e cognitiva nello stesso tempo, mentre la cucina come arte parla non solo di buon cibo, ma della capacità di creare. Il connubio, ma sarebbe più esatto dire, la “contaminazione” che si crea con queste due manifestazioni congiunte può essere considerata di tipo filosofico. Entrambe, l’arte e la cucina, “producono” opere. I piatti che noi assaggiamo sono l’esito di un processo creativo, lo chef è un inventore, ma solo se ha qualcosa in più degli altri può essere considerato anche un artista.
Massimo Bottura, che abbiamo avuto come ospite per le “Stelle di GourmArte”, che ha costituito il riuscito evento prodromico di questa quarta edizione della manifestazione, è forse il cuoco italiano che più lavora pensando esplicitamente all’arte. Appropriandosi di una delle più celebri frasi di Lucio Fontana, ha emblematicamente sottoscritto l’accostamento tra cibo e arte, in questo modo: “Le arti seguono l’evoluzione del loro tempo, perché sono specchio dell’intelligenza del mondo”.
La cucina rende, passatemi il termine, mangiabili, le idee, come l’arte le rende visibili e tangibili. L’arte rende visibile l’invisibile, ed è proprio quello che cerca di fare anche un piatto. Dietro un’opera d’arte c’è volontà di cambiare, intenzione di trasformare quello che si è creato e il mondo in cui questa creazione ha avuto luogo. In quest’ottica penso, ad esempio, ad Andy Warhol che, allorquando inizia ad affermarsi sulla scena newyorkese viene soprannominato “the guy of the Campbell”, il ragazzo delle lattine Campbell, la marca di una nota azienda alimentare statunitense. Warhol infatti rappresentò innumerevoli volte la lattina della zuppa con la tecnica serigrafica, riproducendola in serie. Una sorta di “natura morta” all’epoca del consumismo, un prodotto che tutti gli americani conoscono e che è innalzato a livello di opera d’arte, sfruttando i mezzi propri del linguaggio pubblicitario.
Warhol tuttavia è ben lontano dall’intento di fare pubblicità, e anzi evidenzia tutti i limiti della società capitalistica, riuscendo a trasformare in ben altro quella lattina. Si tratta di letture e “provocazioni” che attraverso un panel qualificato di artisti Bergamo Arte Fiera ospita fin dalla sua prima edizione. Elementi e opere artistiche che sanno leggere e decifrare i complessi segnali del nostro tempo. L’arte è emozione e la cucina può e vuole essere, a suo volta, emozione. Non solo in presenza di piatti elaborati, ma anche gustando un semplice prodotto, come può accadere, facendosi trasportare negli stand di GourmArte. L’arte, in particolare è capace di evocare e rievocare continuamente emozioni, ed è la stessa cosa che accade quando gustiamo un piatto. Se pensiamo alle “madeleine” di Proust ci sono emozioni dimenticate, che si ripropongono tali e quali ad ogni assaggio, anche a distanza di tempo. Forse è questo quello che oggi noi più di tutto cerchiamo nel cibo, si sceglie di mangiare sempre meno per sfamarci e sempre più per emozionarci.
La cosa forse più straordinaria della cucina è che acquista valore, ed è vissuta al meglio, nella convivialità. Non si può ignorare il contesto in cui noi mangiamo quel piatto, perché “la cucina è un’arte ambientale” e, in questo senso si innesta e va letto il successo che registra, all’interno di GourmArte l’ambientazione del ristorante, dove l’aspetto conviviale amplifica l’apprezzamento di quanto si può gustare. Il gusto, dunque, è il fil rouge che consentirà al visitatore di apprezzare al meglio i due eventi anche per questa nuova edizione che, attraverso qualificate presenze, pure istituzionali con il grande stand della Regione Lombardia, si propone con elementi di curiosità ed interesse vario, con un apprezzamento che definirei sensoriale: del resto l’arte, in quanto tale è da sempre associata ai sensi, e anche il cibo li chiama in causa.
Attraverso i sensi riconosciamo il valore di un’opera d’arte come di un’opera di cucina, distinguiamo le sue differenze, diamo giudizi tanto più precisi e raffinati quanto più i nostri sensi sanno leggere correttamente ciò che vediamo e che abbiamo sotto il palato. In un piatto, come in un’opera d’arte c’è, però, dell’altro. Ognuno ci metta e ci veda ciò che vuole. Questo è l’invito che rivolgo ai visitatori di Baf e GourmArte, concludendo con una piccola annotazione. Così come gli artisti firmano le loro opere, così gli chef firmano i loro piatti. I punti di vista sono diversi. Non so quali siano i vostri ma, dal mio punto di vista, si tratta molto spesso di capolavori.
BERGAMO DESIGN HUB – VIA SENTIERONE 46, BERGAMO
LUNEDI’ 23 NOVEMBRE 2015
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