Intervento del Dr. Luigi Trigona Segretario Generale di Ente Fiera Promoberg

L’arte e la creatività femminili si uniscono con l’energia e l’entusiasmo degli espositori di Creattiva per condividere, ancora una volta, la propria passione e le proprie risorse per esaltare il genio e il bello. Si tratta di due qualità dell’Italia, quei valori che si esaltano, in particolare, nei settori produttivi dell’artigianato, della moda, nell’arte ed enogastronomia, incorniciati dal turismo, ovvero la bellezza del territorio.

Questi sono i punti di forza del nostro Paese, ciò che ci rende riconoscibili nel mondo, e che insieme creano il concetto di stile che deriva dalla creatività; un valore diffuso e che da sempre ci caratterizza. Un valore aggiunto dell’artigianalità presente nei vari ambiti in grado di esprimere eccellenze, ma anche e soprattutto, tanta capacità di fare cose belle.

Creattiva è da anni, e da molte edizioni, un esempio edificante di questo concetto. La bellezza non è solo nell’arte o in natura, ma anche nell’imprenditoria illuminata, nel saper fare “artigiano” che si tramanda da generazioni e che si declina in più disparate realizzazioni. La vera bellezza è nel gesto, quello che crea dal nulla, e può essere in un paesaggio come in un manufatto di lana, in un bijoux raffinato, in un accessorio prezioso.

E’ sempre una relazione a due – tra chi guarda e chi o cosa è guardato –che fa nascere un’emozione che genera conoscenza. Ricordiamo che emozione deriva da emoveo, mi muovo: è andando verso qualcosa che scopriamo la bellezza. Un movimento emozionale è quello che caratterizza, che spinge migliaia di visitatori verso la nostra fiera.

Non andrebbe mai dimenticato che noi italiani nasciamo da millenni immersi nella bellezza e nella creatività. Sicuramente abbiamo un senso estetico innato più sviluppato degli altri. Si capisce dal modo che abbiamo di fare le cose: ci viene facile ripetere gesti artigianali, entrare nell’abbandono della creatività. È come se avessimo un DNA della bellezza. Il Rinascimento altro non è stato che una reinterpretazione del mondo latino, da cui è nata la più grande rivoluzione culturale di tutti i tempi.

Adesso dovremmo avere il coraggio di fare altrettanto, cominciando a essere più profondi e meno superficiali. Il momento che stiamo vivendo si nutre di angosce, ma dimentichiamo che è sempre stato così: pensiamo al timore che aveva chi viveva alla fine dell’anno 1000. Superata la paura, bisogna ripartire, ma se non c’è amore e non c’è passione, ogni insegnamento andrà perduto. Se Renoir fosse nato ai giorni nostri, su Twitter avrebbe avuto milioni di follower. La sua granitica convinzione –“Il dolore passa, la bellezza resta”– oggi è diventato un hashtag.

Perché non c’è niente come la bellezza in grado di attraversare i secoli, smuovere le coscienze, parlare un linguaggio universale nel tempo e nello spazio. Il motivo è anche biologico: di fronte a qualcosa di bello il cervello umano attiva – a tutte le latitudini e a qualsiasi età – dei meccanismi di riconoscimento. Ed è proprio in una fiera come Creattiva che tutte queste emozioni si esprimono e trovano una loro compiutezza espositiva tale da innescare nel visitatore il piacere dell’apprendimento, della scoperta e della bellezza.

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