IL SALUTO DEL DOTTOR LUIGI TRIGONA SEGRETARIO GENERALE DI ENTE FIERA PROMOBERG
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.”
ANTOINE DE SAINT-‐EXUPERY
A dire il vero, abbiamo perso il conto. Quanti sono i piccoli ospiti che hanno visitato Lilliput? Decine e decine di migliaia, un “universo bambino” che, ogni anno, si muove per approdare in questo fantastico mondo dove tutto è possibile. Dal 2004 ad oggi. Chi aveva allora 4 anni e per la prima volta approdò a Lilliput adesso ne ha 16, ed è bello pensare che questa manifestazione abbia accompagnato nella crescita decine di migliaia di bambini.
In tutte le sue forme, grazie ad un mix tra gioco e sperimentazione, Lilliput il Villaggio Creativo intesse una fitta trama di dialogo con la didattica, la spettacolarità e l’intrattenimento, sviluppando inusuali commistioni sotto il comune denominatore del divertimento intelligente. La cosa importante non è tanto che ad ogni bambino debba essere insegnato, quanto che ad ogni bambino debba essere dato il desiderio di imparare. Ed è su questo fondamento che Lilliput è cresciuto in tutti questi anni.
Mostre, laboratori ludico-‐didattici, esibizioni, spettacoli teatrali, performances musicali e di magia, e molto altro ancora, vengono miscelati con stimolante eclettismo, secondo un approccio che intende promuovere curiosità e apprendimento attraverso l’esperienza diretta e l’interazione ludica.
Educare un bambino non è certamente facile: si tratta di aiutarlo a stabilire un rapporto equilibrato con i propri stati d’animo e a dominare le proprie emozioni, orientarlo nella ricerca e nel consolidamento di sentimenti positivi, nei confronti di sé e degli altri.
Un ruolo che spetta alle istituzioni scolastiche, in particolare, ma anche Lilliput può considerarsi come luogo di accoglienza, dove, in un’atmosfera serena, a ciascuno viene offerta la possibilità di esprimersi, di fare, di progettare, di impegnarsi, di costruire, di essere attivo e disponibile nei confronti degli altri.
Anche in aspetti inconsueti, come ad esempio, farà il reverendo Andrea Ciucci del Pontificium Consilium Pro Familia che proporrà “MANGIARE DA DIO un Viaggio gastronomico nella Bibbia”. Attorno alla tavola accadono tante cose importanti: facciamo festa soddisfacendo la nostra fame, condividiamo la nostra vita con chi ci vuole bene, impariamo il nostro posto nella società.
“Sarà per questo che Gesù amava i banchetti e Dio si rivela spesso nei dintorni di una cucina?” è la domanda originale che si pone don Ciucci. Mangiare da Dio si rivelerà così un divertente viaggio nella Bibbia, a partire dai profumi e dai sapori che nutrono e sostengono il cammino di un’umanità chiamata ad essere amica, commensale, del buon Dio.
La parola, o meglio l’azione, adesso passa a loroai piccoli lillipuziani pronti a visitare e ad esplorare un nuovo mondo. La manifestazione è cresciuta e mi piace pensare che qualche piccolo lillipuziano della prima ora, chi nel 2004 aveva quattro anni, possa aver conservato, nella giovane baldanza dei sedici anni, il ricordo e l’emozione di un’esperienza a suo modo unica. L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare, sosteneva George Bernard Shaw. Come non essere d’accordo con lui?
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